DIECI ANNI SENZA PIETRO PAOLO MENNEA

Il 21 marzo del 2013 ci lasciava il grandissimo Pietro Mennea, il piu’ grande nome, insieme alla meravigliosa Sara Simeoni, della nostra atletica.

Il più  grande perché  con il suo fisico men che normale è  riuscito, grazie alla grande volontà,  al grandissimo sacrificio e a doti innegabilmente eccezionali, a vincere tutto quello che era possibile.

Medaglie in tutte le competizioni più  prestigiose dalle Universiadi, dove ottenne il record del mondo, rimasto imbattuto per 17 anni ed ancora oggi primato europeo; ai Campionati europei, la prima nel 1974 a Roma, e poi 2 ori a Praga nel 1978; alle Olimpiadi la prima un bronzo nel 1972  , il giorno prima del terribile assalto terroristico contro gli israeliani, e quindi il meraviglioso oro in rimonta di Mosca 1980. Ma medaglia di bronzo nei 200 e argento nella staffetta anche alla prima edizione dei Campionati del mondo di Helsinki 1983.

Unico atleta a raggiungere 4 finali olimpiche consecutive ( 1972, 1976, 1980 e 1984 ) nei m. 200.

Senza sminuire i risultati dei nostri velocisti Jacobs, Tortu, Ceccarelli, giova ricordare come la tecnologia oggi sia molto progredita e si corra con scarpe super reattive e piste superperformanti che ai suoi tempi erano utopia.

Atleta considerato  a torto non sempre simpatico ma schivo e riflessivo che oltre a correre pensava anche allo studio e al futuro.

La federazione una volta ritiratosi , così  come con la Simeoni, non lo ha ” sfruttato” come promozione della nostra meravigliosa disciplina, come si sarebbe meritato,  ma lui non si assoggettava facilmente alla politica sportiva…. e quindi era scomodo o forse troppo ingombrante.

La sua morte , giunta come un fulmine a ciel sereno, ha lascuato un profondo vuoto in chi é  cresciuto cercando di emularlo e gioendo per le sue vittorie.

Piccolo vanto per l’atletica viterbese alla sua prima Maglia Azzurra, il responsabile tecnico della nazionale juniores per la velocità  era il professor Condurelli.

 

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